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Il torrente Maudagna che da il nome all'intera valle
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IL TERRITORIO
Frabosa Sottana è un comune della provincia di Cuneo, che sorge a 650 metri di quota, posto alla confluenza di due piccoli corsi d'acqua con il torrente Maudagna, (che dà il nome all’intera Valle).
Il territorio, immerso nel verde dei boschi di castagno, si estende per 37 kmq da quota 490 m della frazione Gosi (al confine con il comune di Villanova Mondovi) per arrivare agli oltre 2200 m del Mondolè ed è adatto ad un turismo sia estivo che invernale: la sua vicinanza agli impianti di Prato Nevoso, Artesina e Frabosa Soprana ( queste località formano il comprensorio sciistico denominato Mondolè Ski) rendono il paese un’ottima base di partenza per gli amanti dello sci e degli sport invernali in genere; in estate invece la zona è ricoperta di verde ed è possibile praticare trekking, escursionismo alpino e vari altri sport all’aperto oppure godersi il più assoluto relax tipico della montagna immersi in una natura incontaminata.
La flora del territorio è caratterizzata sostanzialmente dal castagno e dal faggio. Il castagno lo troviamo fino ad un'altezza di 800-900 metri, il faggio cresce spontaneamente sulle pendici oltre tale quota. Atri alberi diffusi sono la betulla, il pioppo, il salice, mentre oltre i 1800 metri troviamo i rododendri (molto estesi soprattutto ad Artesina da cui prende il nome. Nell'antico dialetto Kiè rododendro era chiamato artesin. L'ambiente molto ricco di boschi ha favorito la permanenza di molte specie faunistiche. Nelle zone più in alto troviamo Aquile, Bianconi, Poiane.
Fra i mammiferi troviamo il Camoscio, la Marmotta, l’Ermellino, il Ghiro, lo Scoiattolo, il Tasso, il Cinghiale e la Volpe.
Frabosa Sottana è formata da sette frazioni. Arrivando da valle (Villanova Mondovì) si incontra per prima Gosi di Pianvignale. Proseguendo lungo la strada provinciale, prendendo la diramazione a destra, si arriva a Pianvignale. Posta in collina, dove si gode di un ottimo panorama, è ricca di boschi di castagni e vigneti (il nome di Pianvignale significa appunto pian della vigna) Nel periodo Natalizio si può ammirare il celebre Presepe Vivente, con gli abitanti del paese protagonisti nella rievocazione della Natività di Gesù.
Andando avanti si incontra Alma Ressia, località dalla quale si dipartono diversi sentieri che conducono ai boschi soprastanti, poi Riosecco San Giacomo dove nel 1800 esisteva una fabbrica per la produzione di bottiglie in vetro e una per l’estrazione del tannino. Ancora 3 km di strada e siamo a Frabosa Sottana capoluogo. Attraversando tutto il paese lungo la via principale si giunge ad una rotonda. Svoltando a sinistra dopo circa tre chilometri ci troviamo a Frabosa Soprana, prendendo a destra si prosegue per l’alta Valle Maudagna. Dopo circa due km sulla sinistra troviamo le Grotte del Caudano, articolate su quattro piani di gallerie orizzontali, sovrapposte e comunicanti tra loro con uno sviluppo complessivo di oltre 3 Km. Sono visitabili il secondo ed il terzo piano di gallerie. Le grotte furono scoperte nel 1898 durante i lavori per la centrale elettrica di Miroglio, altra frazione che ci appare dopo poche centinaia di metri. La strada prosegue con un dislivello sempre maggiore, dai circa 900 metri nel giro di pochi minuti si arriva alle stazioni sciistiche. Dopo 3 km da Miroglio ci troviamo di fronte ad un bivio: proseguendo a destra ancora quattro km ed arriviamo ad Artesina a quota 1300 m slm; svoltando a sinistra percorrendo 6 km ci troviamo innanzi alla conca del Prel ovvero a Pratonevoso (mt 1500).
Frabosa Sottana in base ai dati dell’ultimo censimento (2001) conta circa 1390 abitanti residenti, ai quali occorre aggiungere quelli stagionali. Un dato di particolare rilevanza è il numero di seconde case (6500 abitazioni pari all’82% del totale) che pongono il comune cuneese al vertice in Italia in proporzione agli abitanti stanziali.
Frabosa Sottana ha cambiato volto negli ultimi quarant’anni da paese dedito prevalentemente all’agricoltura, al pascolo ed allo sfruttamento del bosco, a comune con il maggior sviluppo turistico dell’intera provincia di Cuneo essendosi dotato di moderni impianti per la pratica dello sci e degli sport invernali in genere con la creazione negli anni ’60 delle due stazioni sciistiche di Artesina e di Pratonevoso che hanno reso il comprensorio noto sia in Italia che all’estero.
Per guanto riguarda i prodotti tipici, al primo posto troviamo le castagne (tutto il territorio è ricoperto di boschi di castagni), e la produzione di formaggi quale la Raschera ed il Bruss. La Raschera prende il nome dall’Alpe di Raschera, nel territorio di Magliano Alpi dove veniva prodotto già nel 1700. Da sempre su queste Alpi del Mare, viene prodotto un formaggio particolare che prende il nome di un lago e di un pascolo alle falde del Monte Mongioie: Il Raschera, formaggio semigrasso, crudo, pressato , a pasta semidura di colore bianco avorio, stagionato minino 30 giorni. Nel 1976 nacque la Confraternita della Raschera e del Bruss i cui Cavalieri hanno il compito di propagandare far conoscere e sostenere la produzione, il consumo la conoscenza e la vendita della Raschera. Nel 1982 il formaggio ha ottenuto la DOP con il riconoscimento di due tipologie di formaggio: quello che si può produrre in tutta la provincia di Cuneo e quello detto d’Alpeggio, prodotto e stagionato al di sopra dei 900 metri nei soli comuni di Frabosa Sottana e Soprana, Magliano Alpi, Ormea, Garessio, Pamparato, Roburent, Montaldo Mondovi e Roccaforte Mondovi. Il Raschera stagionato denominato anche Raschera d’Alpeggio ha bisogno di una stagionatura di almeno due mesi (secondo il disciplinare della DOP) ed è prodotto dai malgari che nel periodo estivo portano al pascolo le mandrie di bovini sulle Alpi del Monregalese.
Il Bruss conosciuto anche con i nomi di Bross o Bruzzu non è un vero e proprio formaggio, ma un espediente dei contadini per utilizzare gli avanzi di formaggio o i derivati della loro lavorazione. Il Bruss di Frabosa è prodotto con ricotta, latte o siero di latte residuo della lavorazione della Raschera. Il prodotto è soggetto a fermentazione ed a stagionatura facoltativa. La pasta si presenta cremosa, morbida, spalmabile e bianca.
Altri prodotti tipici della zona sono il miele di castagno e di rododendro (quest’ultima pianta sorge ad Artesina, il nome stesso della località sciistica deriva dall’antico dialetto occitano artesin=rododendro), la crema di marroni, i biscotti al miele e la grappa.
La cucina tipica delle valli comprende piatti classici quali la frittata di ortiche e di erbe di montagna, rane, lumache, flan di verdure con fonduta e bagna caoda ed i funghi di cui tutto il territorio in gran parte boscoso è ricco.
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